sabato, novembre 03, 2007

da Hobart a Lake Pedder

E' facilmente intuibile, è stata dura anche questa volta. Gli addii talvolta non mi piacciono. Purtroppo non potevamo fermarci oltre, abbiamo solo 7 giorni per visitare l'altra metà della Tasmania e i luoghi di interesse sono tantissimi.

Allora, con gli occhi lucidi, saluto Claire, Peter ed Alison. Quest'ultima ci ha anche lavato i vestiti. E stirato. E preparato un pranzo al sacco da portare con noi. Difficile dire "ci vediamo da qualche parte nel mondo, ma ci rivediamo". Impieghiamo circa 3 ore a lasciare Hobart, tra ultimi saluti e spesa. Direzione ovest!

La strada è stupenda, davvero. Fiumi, laghi, montagne. L'highway è praticamente una stradina che sinuosa serpeggia tra le verdi curve...guidare è davvero un piacere.


Dopo un centinaio di chilometri il paesaggio cambia considerevolmente. Entriamo nella zona ovest dell'isola, quella esposta alle costanti correnti antartiche ed ai "40 ruggenti", il corrispettivo incazzato, nell'emisfero sud, degli Alisei. Dove piove praticamente tutti i giorni. E dove c'è una fantastica foresta pluviale temperata.



Prima sosta alle Liffey Falls.



Qui troviamo dei monumenti. Alberi alti più di 70 metri. Ne trovi di simili solo in Colorado. Hanno circa 400 anni. Che mentre Abel Tasman avvistava l'isola, loro erano già lì.

Luca Alberone


Lasciate le cascate, la strada si divide. Possiamo andare a nord verso Queenstown, oppure verso ovest, verso l'interno della foresta pluviale. Patrimonio dell'umanità. Una sola strada per accedervi e per tornare indietro. Ovviamente puntiamo ad ovest.

L'aria è fresca. Pulita.

Appena troviamo il cartello "welcome to the west coast" inizia a piovere.

Guidiamo per paesini minuscoli prima di raggiungere il Strathgordon, l'ultimo avamposto prima del Lake Pedder e della diga Gordon, che decenni fa ha reso il piccolo lago Pedder un enorme bacino idrico per energia elettrica. La fine della strada è questa.



Ma il clima continuamente variabile permette questo:



Lasciamo la Gordon Dam e ci dirigiamo ad un'area di sosta sulle sponde del Lake Pedder. Saremo competamente soli, immersi nel silenzio.