venerdì, dicembre 08, 2006

Arrivo a Sukhothai

Che gioia e che giubilo quando, scesi dalla navetta aeroportuale, scopriamo che il nostro aereo è un pullman con le ali. Fantastico, ci sarà da divertirsi alla prima turbolenza. Nel viaggio si ride e si scherza, soprattutto perché Gio, pur avendo il posto lato corridoio, è parecchio costretto dai sedili dimensione tailandese (alti in media 1/3 meno di lui)
winnebago

Dopo un’ora scarsa di volo, ci prepariamo all’atterraggio nell’aereoporto di Sukhothai, città nel centro della Thailandia.
campi e giungla

Gio: Certo che voliamo basso...
Luca: Già...stiamo sfiorando le cime degli alberi.
Gio: Guarda, vedo distintamente le persone...
Luca: Effettivamente mi sembra strano che ci siano dei contadini vicino ad un aeroporto...che peraltro non vedo
Gio: Come?
Luca: Stiamo per atterrare e non si vede la pista
Gio: Eh???
Luca: Cazzo! E’ tutto sterrato qui sotto!
Gio: Ma che dici???
Luca: Giuro! Stiamo per toccare terra e non c’è la pista sotto di noi!!!
Gio: Ohmmmerda!

Un paio di secondi prima di toccare terra, compare la pista in asfalto sotto di noi ed atterriamo. Quello che succede dopo è qualcosa di mirabolante.
Il pullman con le ali arriva a fine pista.
Fa un’inversione ad U.
Torna indietro ad inizio pista.
Parcheggia a lisca di pesce.
Spegne i motori.
“Chi deve proseguire per Chiang Mai rimanga seduto, gli altri scendano”
Scendiamo e saliamo sulla navetta per l’aeroporto. Questa.
bus navetta

Luca: Scusa, ma dov’è l’aeroporto?
Gio: Boh, non è da quel lato?
Luca: Cioè...una pista d’atterraggio in mezzo al nulla e alla vegetazione lussureggiante?
Gio: Effettivamente...ma dove siamo capitati???

Poi la navetta prende una via laterale. E compare l’aeroporto.
aeroporto Sukhothai

Già. Quel complesso di casupole E’ l’aeroporto. Entriamo, qualche tavolo in legno, e poi quello che dovrebbe essere l’equivalente del baggage claim, il nastro trasportatore della consegna bagagli.
basito al baggage claim

Un signore con un cartello “Mr. Luca Velluto Giovanni” ci attende nella capanna chiamata aeroporto. Tempo mezz’ora e siamo in albergo. Circondati da profumi fantastici, uccellini che cinguettano e silenzio assordante. Crolliamo come bimbi nel letti per svegliarci dopo un’ora e mezza, in tempo per il pranzo. Dopo pranzo, la gita per i templi. La nostra guida parla italiano e scopriamo con somma gioia che i 5 giorni di tour saranno tutti solo per noi, con un autista che ci scarrozzerà per la regione. Bava alla bocca. Noi, non l’autista.
Volete un esempio dell’ambiente che ci circonda? Tié.
fiori di loto e pagoda: come Parco Sempione

Giro per i templi...sono stupendi.
templi

Torniamo a casa stanchi, domani sveglia alle 8...tutto il giorno in giro per l’entroterra.