giovedì, gennaio 25, 2007

Porto di mare

La nostra casetta per un po’ è diventata rifugio. E meno male, aggiungo.

Il nostro amico e compagno di università, Daniele, già lo scorso settembre aveva deciso, autonomamente, di partire per Melbourne. Non immaginate l’emozione di ribeccarsi qui. E’ partito con una amica, Flora. Han vissuto in una casa di siciliani nel quartiere italiano. Poi Daniele è partito per Adelaide alla ricerca di un van da acquistare e viaggiare per il continente, mentre Flora è rimasta qui a lavorare. Per problemi nella casa dei siciliani, Flora ci ha chiesto asilo politico, ed è venuta a stare da noi per un paio di giorni, dormendo in camera di Giò. Povero ragazzo, com’era triste... E’ stato un bene sia venuta: per due giorni ha invertito la tendenza all'abbrutimento. Stavamo raggiungendo livelli incredibili. Inoltre ora abbiamo tutti i bagagli di Daniele nel soggiorno.

La zona in cui abitiamo è particolare. Come già detto, siamo a 5 minuti a piedi da una strada ad alta densità di locali e posti trendy. La via è molto lunga e noi siamo praticamente a metà: verso nord c’è il quartiere di South Yarra, vicino a Toorak, il più ricco della città. Basti pensare che appena entri nel quartiere il benvenuto è dato da una concessionaria di Lamborghini. Di conseguenza i locali sono fighetti, la gente è fighetta, le fanciulle son vestite in maniera fighetta (ma si vestono abbastanza di merda, comunque), le macchine son fighette. E’ tutto un po’ così. Verso sud c’è il quartiere di Windsor. La fiera del tamarro. Tutte le auto sono elaborate con alettoni, minigonne, colori vistosi, targhe personalizzate e scarichi all’interno dei quali puoi inserire un pompelmo. E questo è l’equipaggiamento standard. Qui ti può tranquillamente capitare di assistere a Subaru Impreza che si fanno gli “spari” appena scatta il verde. Per poi fermarsi una volta raggiunti i 40km/h. Perché qui i limiti di velocità si rispettano.

La via trendy si chiama “Chapel street”. A metà, vicino casa nostra ma sull’altra sponda della via (e non è assolutamente un caso), c’è la zona gay. Credo che la via, Chapel st., prenda il nome da “Chapel sott, l’è un biscott”. Oppure dal fatto che è la via della cappella. Maliziosi che non siete altro, mi sto riferendo a questo:



Ovviamente è normale che ci siano cartelli che vietino di giocare a golf davanti alla chiesa. Se c’è un cartello (più d’uno, a dir la verità), vuol dire che ci sono stati dei precedenti. Mah.