domenica, ottobre 14, 2007

Yulara e l'immenso

Cacatua bianchi e rosa, chiassosi e stupendi. Un bel modo per iniziare la giornata. Programma di oggi: arrivare a Yulara, un paese - resort di circa 1000 abitanti nel bel mezzo del nulla, vicino le famosissime attrazioni turistiche "Uluru" (Ayers Rock) e "Olgas".

Il posto è totalmente moderno...praticamente uguale ad un villaggio turistico con stazione dei pompieri e della polizia. Un ufficio postale, un bar, una gelateria, un negozio di tagliato ai capelli [cit.], souvenir, supermercato, albergo figo, caravan park, case per i dipendenti, albergo mediocre, pompa della benzina, scuola, meccanico. E' quest'ultimo che ci interessa: Forrest arranca, a medio e basso regime tossisce e perde colpi. Inoltre notiamo che perde olio dalla trasmissione. Indovinate che tipo di blasfemia ho pensato? Ecco l'esito che si ottiene a far lo splendido su strade impraticabili. Ok, è domenica, il meccanico è chiuso...facciamo i turisti.

Andiamo prima a visitare Kata Tjuta ("The Olgas"), a 50km da Yulara. Posto stupendo, davvero.



Decidiamo di fare due escursioni; la prima è nella "Valley of winds". Arriviamo a metà percorso, dove c'è un bellissimo lookout e il vento è fortissimo...soffia da ovest ed è caldo, molto caldo. La giornata è serena, ci sono circa 40° e non mi stupisco nel trovarmi di fronte questo cartello.



Lasciata la prima escursione andiamo alla seconda, e siamo stanchissimi ancor prima di iniziare. Incontriamo tantissimi turisti, tante comitive. Il posto però merita assolutamente: questi mastodontici panettoni di roccia sono uno spettacolo.

Lasciamo Kata Tjuta in tempo per ammirare il tramonto su Uluru...il mio personalissimo incontro con "the rock". E mi rendo conto che sono tutte cazzate. Che chi dice "è solo una roccia nel mezzo del nulla" non ha capito una fava.

E' immenso.

Da togliere il fiato per la bellezza.



Quando dicono che l'Australia non ha storia sono palle. La civiltà bianca - occidentale dell'Australia non ha storia propria. La civiltà aborigena (ormai ombra di se stessa) ha 40.000 anni di storia...ma è nulla in confronto a quello che si prova di fronte al monolite di Uluru. Si ha di fronte un oggetto "vecchio", lo si vede chiaramente. E allora si capisce che si è di fronte ad un bell'esempio di storia del pianeta. E scusate se è poco.

Ammiro il tramonto assieme ad un sacco di altri turisti. Poi mi viene l'idea di suonare di fronte a tanto spettacolo. Chiedo a Giò e tiriamo fuori i didjeridoo. Ed iniziamo a suonare per minuti interminabili. In pochissimo tempo ci troviamo circondati di turisti con gli occhioni lucidi...uno di loro ci ringrazia: "avete reso speciale questo momento".

Passiamo la notte nel caravan park e il nostro risveglio prima dell'alba è condito da ululati di dingo. E' giunto il momento della mia personalissima alba su Uluru. Non è luna nuova (mancano 5 giorni ed a me scade il visto, dannazione) ma non posso perdermi l'attimo per nulla al mondo. Dal crepuscolo sono di fronte al roccione: la bellezza del momento lascia davvero senza fiato. Ora, non so se quanto predetto si sia avverato/si avvererà...però è stato uno di quei momenti "importanti". Tra qualche anno unirò i puntini indietro e vedremo :)




Lasciamo Uluru diretti al meccanico di Yulara.