mercoledì, settembre 26, 2007

Deus ex Machina

Tempo di lettura, 10 minuti.

La lunga storia che segue ha dell’incredibile. Forrest, il nostro van, ha avuto qualche problema. Qualche problema serio, dannazione. Il viaggio verso El Questro ha decisamente messo a dura prova il mezzo, che ha ceduto ai troppi sforzi.
Una volta arrivati a Darwin ci siamo resi conto che era sempre più difficile mettere in moto il van senza doverlo spingere. Finché, alla pompa di benzina di Nightcliff, Forrest ha deciso di non accendersi più. Fortunatamente c’era il Cowboy con noi, il suo provvidenziale aiuto (e traino) ci ha permesso di raggiungere un vicino meccanico che, dopo una attenta analisi, ha sentenziato:

“Non riesco a credere come si possa girare per l’Australia con qualcosa del genere. Il mezzo è fottuto”.


Ovviamente, riguardo a blasfemia, la mia creatività ha raggiunto livelli degni di un professionista.

Situazione: eravamo senza lavoro, con un veicolo decisamente ridotto male ed un’altissima spesa preventivata per metterlo di nuovo in sesto.

E’ da stupidi non sentire anche almeno un altro parere. Su consiglio di Daniele siamo andati da un altro meccanico, suggeritoci come persona disponibile, onesta ed alla mano. Siamo andati all’officina di cui è dipendente e abbiamo assistito ad un attentissimo controllo del motore. Sembrava un’operazione a cuore aperto.

“E’ messo molto, molto male. Non c’è pressione nei cilindri, le candele sono da cambiare, il carburatore sembra andato...non so cosa possa essere, ma c’è tantissimo lavoro da fare”.


Abbiamo scelta? No. Quindi ci facciamo fare il preventivo. Tra materiali e mano d’opera partirebbero 1500 dollari. Brivido lungo la schiena. John legge chiaramente l’angoscia nei nostri volti e ci fa il seguente discorso.

“Ascoltate, se facciamo il lavoro qui in officina la sola mano d’opera vi costa 85$ l’ora. Se volete possiamo però farlo a casa mia, vi costa 48$ all’ora (in nero) e potete star lì ed aiutarmi, così facciamo prima e spendete di meno”.

Ho capito bene?

Due giorni dopo siamo lì da lui ed iniziamo a smontare il motore. John ci fornisce attrezzi e conoscenza, e noi lavoriamo con lui a fianco che opera su un altro mezzo. A fine giornata ecco cosa abbiamo prodotto.





John ci offre la doccia ed inizia un discorso che mi lascia letteralmente esterrefatto.

“Fatemi capire...voi dormite nel vostro van, giusto? E siete in tre...io vorrei darvi una macchina sostitutiva...fosse per me vi farei dormire qui (ha una tenda in giardino, NdLuca) ma mia moglie si è un po’ stufata di vedere backpakers per casa. Allora, facciamo così: io vi lascio il mio van e lo usate finché non sistemiamo Forrest. Avete tutto, fornelli, frigorifero, cassetti e doccia. Se ci scopate dentro, però cambiate le lenzuola ;) ”.


Ci lascia il SUO van, un Ford Transit riadattato. Non ci potevo credere. Dopo alcuni giorni ritorniamo a casa sua per terminare l’opera. Cambiamo e rimontiamo testata del motore, coppa dell’olio, anelli dei cilindri, guarnizioni, candele, cavi, tubi, filtro dell’olio, filtro dell’acqua, liquido radiatore, olio. C’è con noi anche Michela, che si offre come cuoca per John e sua moglie. Loro accettano ben volentieri, e ci mettono a disposizione la cucina, la doccia e il locale lavanderia per lavare i vestiti. John va con Michela a comprare degli ingredienti per la pasta e ci parcheggia in giardino con piscina e birre a disposizione.

Chiacchero con il meccanico ormai assunto al grado di divinità. Gli chiedo un po’ della sua vita.

“Sei anni fa ho divorziato ed ero con il culo per terra...avevo venduto la mia officina che non rendeva più di tanto ed ero tornato a fare il dipendente. Poi ho conosciuto Lou, la mia seconda moglie. Abbiamo studiato sodo il mercato immobiliare ed abbiamo iniziato ad investire. Siamo stati bravi e fortunati, Ora ho un paio di milioni da parte, non mi interessano più i soldi...lavoreremo altri 4 o 5 anni e poi inizieremo a viaggiare. Non smetterò di fare il meccanico, lavorerò per ragazzi come voi perché mi piace conoscere nuove persone, mi piace il contatto umano”.


Chapeau, ragazzi.

John ci lascia la stanza degli ospiti. Il mattino dopo alle 7 è già lì che lavora. Ci sono da ultimare ancora delle cose, quindi ripartiamo con il Ford Transit. Ritorniamo da lui dopo qualche giorno.

“Ragazzi, io ho fatto il possibile ma non sono ancora riuscito a tirare fuori il 100% da questo mezzo. La pressione dei cilindri è perfetta, ma c’è da cambiare il carburatore...ho girato 3 negozi differenti e me ne hanno dato uno difettoso...sono incazzato nero. Comunque non preoccupatevi, per il carburatore non vi chiedo nulla, è una questione personale. Ci vediamo nei prossimi giorni in officina, che ve ne do uno nuovo e vi insegno come montarlo. Riprendetevi Forrest”.


Non gli avevamo dato ancora un centesimo dei 1000$ pattuiti. Avevamo fatto qualche discorso sul barattare la mano d’opera con lavori di imbiancatura in casa sua, ma ancora nessun discorso serio.

Situazione: van come nuovo, nessuna spesa fino ad allora effettuata, un amico in più.
Andiamo in officina da lui due giorni dopo e cambiamo il carburatore. Forrest ritorna a nuova vita e John ci dice:

“Ho comprato un van, lo sistemo e voi lo rivendete. Se lo vendete a più di 3200$ vi tenete la differenza”.


Nei giorni successivi andiamo a casa sua ad aiutarlo a sistemare questo nuovo van, costruendo parte del letto e organizzando gli interni. Poi andiamo a comprare cuscini, lenzuola ed ammenicoli vari. Abbiamo qualche difficoltà ad evitare che ci dia i soldi per comprare il materiale.

Ieri siamo andati a ritirare il van: ce l’aveva portato vicino Mindil Beach, siamo andati a soccorrerlo perché aveva perso un traghetto...ed era senza soldi e tabacco. Gli abbiamo portato sigarette ed un po’ di birra. Il tempo di vendere il nuovo mezzo e saremo di nuovo in viaggio.