domenica, febbraio 18, 2007

St. Kilda Festival

Tra un lavoro e l’altro si trova, ovviamente, un po’ di tempo per il divertimento. Così domenica siamo andati ad un piccolo party in spiaggia, un evento modesto con poca gente ed altrettanti pochi casi umani.

Ora.

Prendete una metropoli di circa tre milioni di abitanti.
skyline



Collocatevi in uno dei quartieri più trendy, stracolmo di locali ed in riva al mare.
ué, t'è vist che bordello?



Montate qualche palco per far suonare un po’ di gruppi musicali.
heavy metal



Proibite l’alcool in strada (ma non nei locali)
gestapo



affàcciati alla finestra amore mio



Chiamate un po’ di amici.



E avrete il St. Kilda festival. Già, non era esattamente un piccolo party...circa 350.000 persone. E’ un festival enorme, molto sentito dai gggiovani del posto. Grande attenzione alla musica...e non sto scherzando. La foto del concertone lì sopra (heavy metal!) rappresenta uno degli otto palchi dedicati alla musica dal vivo, un palco per genere musicale (latin – jazz – house – hard rock – hip hop – punk e alternative – reggae – techno). Livello musicale ovviamente altissimo. Il bello è che tutti questi concerti erano pieni di gente. Se poi non volevi seguire uno dei concerti, potevi incappare in turnisti in cerca di ingaggio, con tanto di groupie.


La foto qui sopra vi serve anche come spunto per farvi un’idea del cattivo gusto femminile nell’abbigliamento. Il 90% della popolazione femminile, qui, si veste con il gusto dell’orrido. Fanciulle che potrebbero essere carine si rovinano completamente indossando i FUSEAUX. No, forse non avete capito...i FUSEAUX. Con sopra la gonna o quelle cazzo di tovaglie con cintura SOPRA l’ombelico. Uno schifo. Farò un post dedicato con galleria fotografica.

Ma torniamo al festival.

Il tasso alcolico dei partecipanti era piuttosto alto, non ostante i grandi controlli da parte delle forze dell’ordine: è vietato bere per strada. Come vedete dalla foto in alto (un po’ sfuocata, ma l’ho fatta di sfuggita), gli agenti di giallo vestiti pattugliavano senza sosta svuotando le bottiglie dei gggiovani e multando i trasgressori. Questo non impediva alla gente di ubriacarsi nei locali o con mezzi di fortuna.
alcool-à-porter



Dopo più di due mesi passati senza il suono delle campane e senza vedere rappresentanti del clero, ho incrociato non un prete, ma ben due suore.
penitenziagite



Meno male che c’è il sunset boulevard.


Lo so, vi sto un po’ annoiando con tutti questi tramonti. Ma qui, ogni giorno, è un’opera d’arte differente.

domenica, febbraio 11, 2007

Il lavoro rende liberi

Avrei voluto scrivere il titolo del post nella versione originale, ma mi sembrava troppo eccessivo. Sta di fatto che, dopo una serie di lavori improbabili, ho iniziato a cercare qualcosa di più stabile.
Mi trovavo girovago per High st, nel quartiere Armdale. Da giovane uomo previdente avevo con me il mio curriculum, “che non si sa mai”. Ho trovato un caffé – ristorante che cercava personale nei giorni di martedì e mercoledì. Sono entrato, ho chiesto dell’annuncio, mi han portato nella cucina e presentato l’aiuto cuoco. Il giovane uomo (ma meno giovane di me) mi ha detto tipo “bella! Inizi domani e vediamo come va!”. Adesso lavoro lì 2 giorni alla settimana. Ma a volte anche di più, visto che ho detto di aver esperienza da barista e affini...e ogni tanto mi chiamano per lavorare nel negozio. I colleghi son simpatici, l’aiuto cuoco mi fa spaccare. Unico problema è la proprietaria, che sembra uscita da questo film. Vi metto una foto, così vi fate un’idea.
Frau Blucher


Un bel giorno ho ricevuto la chiamata dal ristorante Caffè e Cucina, ristorante italiano fighissimo a 20 min a piedi da casa. Un ristorante di alto livello, paragonabile al Biffi o Savini di Milano, con l’ex cuoco del team Ferrari. Abitualmente vanno a cena Kylie Minogue e i Pearl Jam quando sono in tour da queste parti. Mi ha chiamato il manager napoletano per farmi fare una prova. Io, che non ho mai fatto il cameriere in vita mia, mi son trovato a lavorare per due ore (poi diventate quattro) con un mal di testa formato famiglia e un turno nel caffè di Frau Blucher fatto la mattina stessa. A fine turno il manager mi offre un piatto di pasta e mi dice:

“Passa domani che ne parliamo”

Il giorno dopo passo e ne parliamo.

“La prova è andata molto bene, credo in te e voglio insegnarti questo mestiere. Passa lunedì che facciamo i turni per la prossima settimana.”

Son ben conscio che questi lavori non c’entrino nulla con miei studi, ma per ora devo pagare l’affitto e durante l’affannosa ricerca di un impiego inerente al mio titolo posso incamerare un po’ di quattrini.
Come procede la ricerca di lavori nel campo musicale? Direi bene. Un famoso network radiofonico australiano, paragonabile a Radio Deejay, cercava un assistente di produzione per uno dei programmi più ascoltati dell’emittente. Ho letto l’annuncio sul loro sito (!!!) ed inviato il curriculum. Ecco la risposta:

Hi Luca

Thanks for your application. Your CV is good and a demo is not necessary
at this point. Applications are open until Jan 26, so we'll be in touch
with successful candidates after that.

Cheers
Xxxxx


Fiducioso, ho atteso una risposta questa settimana. La risposta è arrivata.

Hello Luca 

Thank you for you application for the short-term producer position on xxxxx Sunday Night xxxxx program.
This temporary position has now been withdrawn as the existing producer has decided against taking leave.
We apologise for the inconvenience and appreciate your efforts to lodge an application.
We will keep your application on file for any future positions that come up at xxxxx. Keep across www.nonvimettoilsito/per_ovvi_motivi.com.au
Cheers 
Xxxxx


Dannazione.

Pazienza, la ricerca continua. Le risposte son frequenti ed interessanti, vi terrò aggiornati.
Niente foto? Ma certo che ne metto…visto che adoro visceralmente i tramonti, eccone una appena scattata.

Questa città comincia a piacermi. Tanto.

domenica, febbraio 04, 2007

Party e Gossip

Siamo stati invitati ad una festicciola. Emma ci ha invitato al cinquantesimo compleanno di sua madre. Treno + passaggio in macchina ed accoci arrivati a destinazione.

Calcolando che la distanza dal centro di Melbourne è più o meno come Milano – Busto Arsizio (o come Roma – Pomezia), direi che il panorama è decisamente differente. Mi sembrava d’essere in un film...la tipica strada USA - style, con giardinetto, villette nascoste dagli alberi e macchinone parcheggiati fuori. Fantastico.
Eravamo circa quaranta persone...e l’età media era il doppio dei miei anni. Uno spasso! Non sono sarcastico, giuro. Ok che era il compleanno della madre...ma in quanto italiani siam diventati uno dei poli attrattivi della serata. Festa carina nel giardinetto, con poltroncine di legno, invitati vestiti in maniera casual ma con stile (e ci mancherebbe, c***o, son over 50!), servizio di catering e schifezze da mangiare cucinate per l’occasione dalle tipe del catering. Ovviamente, per la gioia di grandi (quasi tutti) e piccini (io e Gio), tanto, tanto alcool. Ecco il risultato.

Dopo un’oretta sono entrato in modalità pilota automatico. Nel momento in cui un/una invitato/a iniziava a parlare, il discorso verteva su:

• Calcio e/o Cibo
• Vino e/o Birra
• Motivi per cui ho deciso di partire
• Differenze Italia – Australia
• Il mondo è bello perché è vario e la bellezza, se la si cerca, è ovunque
• Breve storia della vita dell’over 50

Ne sono uscito provato.

Momento tòpico quando il papà di Emma ha radunato gli invitati ed ha effettuato un discorso in onore della moglie. Ne ha praticamente decantato storia e virtù, inframezzando il racconto con aneddoti divertenti e battutine dolci. Gli invitati partecipavano attivamente con qualche commentino ogni tanto...oppure prendendo la parola e ringraziando la festeggiata con racconti e/o poesie. Il tutto sotto un pergolato di legno. Mi sembrava di essere in un film, giuro. Talmente tanto che, complice una sbornia di livello 3 (su 5...quindi discreta), mi è venuta la ridarola furente. Contagiosa. Giò mi ha seguito a ruota. Abbiamo spacciato la cosa come la tipica allegria italiana. Se ci penso ora, a mente fresca...direi che è stata una cosa molto tenera. Ma non devo sbilanciarmi troppo, devo far fede al mio cognome...che qui si pronuncia come “the rude”, “Il rude”.
Verso l’1 di notte gli invitati se ne sono andati ed io, Giò ed Emma abbiamo iniziato una lunghissima sessione di partite a briscola e “uno”, terminata alle 4.30 per tracollo delle energie dei partecipanti.
fate il vostro gioco

Per la parte “party” siamo a posto...per la parte “gossip”...uhm... Direi che qualcuno di mia conoscenza si è preso una bella cotta, ricambiato. E aggiungo anche che lo stesso “qualcuno” è stato dal sottoscritto fotografato, a sua insaputa, mentre scriveva il seguente messaggio:

Vi assicuro che sono tenerissimi.


ps: ho trovato 2 lavori...prossimamente altre news.