sabato, agosto 25, 2007

Cultura aborigena


Come promesso, ho da raccontarvi qualcosa di veramente particolare.

Una sera, prima che partisse il buon Matteo (Cowboy), ci trovavamo a Mindil Beach gustandoci un'ottima cena a base di salsicce di canguro. Siamo stati avvicinati da Kennet (chiamato anche Kenny Boy), un giovane e velocissimo 20enne aborigeno sobrio.

Cosa purtroppo rara. La sobrietà aborigena, dico.

Ha chiesto un po' di cibo, in cambio della sua compagnia. "Ho da raccontarvi un po' di storie".

Accomodati pure, è un'ottima occasione per sapere qualcosa di questa immensa cultura.
E ci ha raccontato la sua storia, le sue origini, il perché delle sue cicatrici...le sue armi per cacciare, il ruolo che ricopre all'interno del suo gruppo, l'orgoglio di essere aborigeno ma anche un bravo studente di inglese.

Poi è arrivato lui.

Un bianco. Di Sydney. Rasta piccoli, mole immensa, vestito di solo pareo. Un aborigeno anche lui. Un aborigeno bianco? Io iniziavo a capirci sempre meno.

Shane, questo il tipo in questione, ha iniziato a parlarci di sè. Cowboy è rimasto colpitissimo quando ha scoperto che una sua cara amica di Bologna è stata compagna di viaggio del pittoresco aborigeno per 6 mesi.

Io ero sempre più interessato al discorso relativo alla cultura aborigena. Lui ha vissuto per 20 anni vicino a Sydney, in campagna. Poi è emigrato nella capitale del New South Wales per lavorare come buttafuori e faccendiere per la mafia libanese locale. Poi ha iniziato a girare il continente. Qui è stato adottato da una famiglia aborigena.

La sua funzione è di essere la "donna" della comunità. La persona che risolve i conflitti interni. Che fa quasi da psicologo. Può dormire con uomini e donne. Legge "i sogni" (ovvero i percorsi) delle persone.

Ed io ero sempre più affascinato da questi discorsi fumosi. Ma il bello doveva ancora venire.

Eravamo tutti incuriositi. Ho chiesto quale fosse il mio ruolo. Ed è venuto fuori che sono un guerriero. L'ho chiamato da parte, volevo...dovevo sapere di più!

Musicomane: "Un guerriero? Ma te stai scherzando, dai...ti sembra il caso???"
Shane: "Non un guerriero qualsiasi. Quello che fa da leader degli altri guerrieri, che protegge."
Musicomane: "..."
Shane: "Sei tattico, usi grande intelligenza. E troverai un mentore che ti insegnerà l'arte. Poi ti manderà via perché tu possa metterti alla prova. Al tuo ritorno prenderai il suo posto."
Musicomane: "Quale è il mio dreaming?"
Shane: "Sei il sole ("wallo", in aborigeno di queste parti) e un piccolo granchio. Che diventerà grande. Devi essere ad Uluru entro la prossima luna nuova, per far partire il tuo dreaming. Devi anche andare assolutamente a Nimbin."

E mentre gli altri chiedevano le stesse cose, io diventavo preda di innumerevoli pensieri. Una vera e propria spirale.

L'abbiamo seguito per passare la notte con lui, a Buffalo Creek. Ci siamo svegliati alle 9, con Cowboy che ci lasciava per Katherine (la città) e Shane che lavorava da 3 ore. Perché lui è il capo di se stesso. Costruisce cose...ripara strumenti musicali, trova il legno per i didjeridoo e li crea dal nulla.

Dopo un caffé siamo andati a fare legna. Ci ha insegnato come scegliere l'albero. Come tagliarlo. Ringraziare e scusarsi dopo il taglio. Come farlo risuonare.

Siamo tornati a Mindil Beach. Con coltelli e vari utensili abbiamo ripulito il legno. Poi abbiamo rifinito la cavità interna. Ci ha insegnato come modellarlo. Ci ha spiegato che funzione ricopre lo strumento e perché le donne non possono suonarlo.

Ho imparato a costruire didjeridoo.

Diciotto ore che son valse come 2 settimane.

Abbiamo passato altro tempo con Shane nei giorni successivi. Poi un mattino si è presentato verso le 11. Ha detto "Parto, vado verso Katherine e poi a far legna prima che arrivi la pioggia...la wet season quest'anno arriva prima: avete visto i cacatua neri? Arrivano all'inizio della stagione umida, di solito non erano mai qui a fine agosto. Vado! Ci vedremo forse sulla east coast."

Ed è partito.

Gio, Dani e Shane che scruta l'orizzonte prima di partire.


Sono queste esperienze che valgono un viaggio.

Uccelli

Non c'erano cartelli nei giardini pubblici che vietassero di dar da mangiare agli animali selvatici.

un ibis


Forse perché è più divertente vedere il viaggiatore sbranato dai suddetti, dopo essersi presi un po' troppa confidenza.


tanti ibis


Se guardate bene ce n'è uno velocissimo.

giovedì, agosto 23, 2007

Lamento


Da qui:


Zappa Plays Zappa - Australia Nov/Dec 2007

Steve is coming to Australia as a special guest on the Zappa Plays Zappa tour in late November/early December.

Zappa plays Zappa features Dweezil Zappa on lead guitar, and a phenomenal backing band including Joe Travers (drums), Billy Hulting (percussion), Scheila Gonzalez (keyboards, saxophone, vocals), Aaron Arntz (keyboards/trumpet), Pete Griffin (bass) and Jamie Kime (rythm guitar). Special guests on this tour of Australia include original Zappa band members: guitar virtuoso Steve Vai and vocalist Ray White who performed on countless Zappa albums and tours.

The dates are:
November 27: Brisbane, QLD - Lyric Theatre
November 29: Melbourne, VIC - Hamer Hall
December 02: Adelaide, SA - Thebarton Theatre
December 03: Sydney, NSW - Enmore Theatre



Sono arrivato in Australia l'11 dicembre dello scorso anno. Steve Vai suonava il giorno prima nella città in cui sono atterrato. Per il 27 novembre sarò sicuramente lontano da questo continente. E poi uno non si incazza.

Ok, torno a parlare di cose più serie.

mercoledì, agosto 22, 2007

Darwin

cubo

Non ostante mi arrivino richieste sulle mie esperienze aborigene, non ne parlerò in questo post. Che poi vi annoiate se c'è da leggere troppo...vi conosco, mascherine!

Darwin è una bella città. Poco più di 100mila abitanti, spalmata su un territorio relativamente ampio. Tipico delle città australiane: pochissimi palazzi e molte casette unifamiliari. Si respira un'atmosfera di città di frontiera. Vegetazione lussureggiante, palme e felci ovunque. La gente è rilassata, molto rilassata. Siamo arrivati durante la dry season (stagione secca)...le temperature sono 19 di minima e 32 di massima, clima ventilato e relativamente umido. Un clima perfetto. Tutto cambia drasticamente a partire da ottobre fino a maggio: piogge continue, temperature leggermente più alte, cicloni e umidità soffocante.


sdraiato ai giardini pubblici, esplanade


Darwin, capitale del Northern Territory, è tappa praticamente obbligata per chi vuole visitare i parchi Litchfield ed il più famoso Kakadu. Per questo motivo ci sono moltissimi turisti, soprattutto backpackers (i viaggiatori "zaino in spalla"). E' stupefacente vedere come questo modo di viaggiare sia così comune. Le nuove conoscenze si sprecano.

Ed io? Come sto?

Benissimo.

Ma proprio tanto.

Datemi un orizzonte da scrutare, ed io sono sereno.

Notizie spicciole: Forrest, il nostro mezzo di trasporto & casa ha qualche problemuccio (tipo che un cilindro è morto, e non possiamo affrontare il viaggio fino a Cairns in queste condizioni: urge riparazione), Daniele ci lascia il prossimo lunedì per andare in sud est asiatico un paio di mesi ed Anja, la ragazza tedesca che viaggiava con lui, ora sta in ostello e a incrociamo ogni tanto. Anche perché la vita notturna di Darwin si svolge su una sola via. Il buon Cowboy invece è partito e si trova attualmete a Kununurra.


esterno della biblioteca


venerdì, agosto 17, 2007

Litchfield National Park

"Non ci posso credere!"

Questa è stata la frase che ho pronunciato appena ho riconosciuto il soggetto. In un parcheggio della Highway (ad 1 corsia per senso di marcia, senza spartitraffico) c'era una Ford Falcon. Fuori dall'auto un giovine aitante, con lo sguardo corrucciato. Aveva appena letto "danger, italian driver", opera del sottoscritto sul retro dell'auto di Daniele. Nel bel mezzo del nulla, a 60km dal più vicino centro abitato, senza esserci messi d'accordo, io ed il Cowboy ci siamo incontrati. Abbiamo passato la serata a ridere, cazzeggiare, mangiare e progettare i giorni successivi.

Sveglia alle 9 con piccola diatriba con il vicino caravan park per aver utilizzato il loro bagno senza pagare. Il buon Cowboy si offre di venire con noi nel Litchfield, facendoci anche da guida e consigliandoci i posti migliori, pur avendo gà visitato questo stupendo parco.
Passiamo dalla cittadina di Batchelor, un piccolo paese di 900 abitanti immerso nella giungla. Posto bellissimo, si fa fatica a scorgere le abitazioni per la vegetazione.

La giornata di sabato scorre visitando prima i Termite Mounds, una distesa piena di termitai alti tra i 1,5 e i 3 metri, orientati sull'asse nord-sud per avere l'insolazione migliore. Poi bagnetto rinfrescante alle Florence Falls, con tanto di getto della cascata sulla schiena.



Non ho fatto foto alle cascate perché non erano niente di particolare, anche se l'acqua era stupenda e piena di bagnanti. Primo incontro con coppiette di italiani in viaggio di nozze. Lasciate le falls, ci siamo diretti verso Buley Rockhole, una serie di piscine e piccole cascate.

Il buon Cowboy suggerisce bene! Lasciate le belle e congestionate (di gente ed italiani in luna di miele) piscine, ci dirigiamo alla maggiore attrazione del parco, le Wangi Falls. Un ennesimo assaggio di paradiso. Cascate alte un centinaio di metri che formano una enorme piscina naturale.

Wangi Falls

Non potete immaginare che sensazione stare sotto quel getto. Arrampicarsi sulle rocce. Resistere al peso dell'acqua. Tuffarsi per poi risalire nuovamente.
Se riesco metto anche un video.
Passiamo qui tutto il pomeriggio e ci accampiamo abusivamente nel parcheggio: i campsite erano pieni.
Al mattino di domenica sveglia prestissimo, alle 7 ero in piedi. Arriva il Cowboy di ritorno dalle Falls.

Cowboy: "Devi assolutamente andare a fare il bagno ora, è caldissima. E poi sei da solo."
Musicomane appena sveglio: "Mmm...no."
Cowboy: "Da solo. Puoi fare il bagno nudo."
Musicomane con cervello che carbura: "Ok. Vado."


Esperienza fantastica, rovinata solo da un gruppetto di vecchietti, emuli di Cocoon, che sopraggiungono dopo 10 minuti.

Niente da fare, tutti i programmi saltano: il posto è troppo bello, rimaniamo fino al tardo pomeriggio. Leviamo le tende per visitare un'altra cascata e poi dirigerci verso le Berry Springs, fonti d'acqua termale a 30km da Darwin.

Lasciate le Springs ci siamo diretti a Darwin. Domenica e giovedì sera c'è il famoso mercato di Mindil Beach...abbiamo passato parte della serata ascoltando ottima musica e mangiando cibo che ha fatto gridare al mio fegato vendetta a dio. Finito il mercato ci siamo diretti in centro, per passare una bella serata farcita di birre. Compagnia stupenda e tante risate, ci voleva decisamente.


tramonto a Mindil Beach

Katherine ed Edith Falls

Purtroppo a 'sto giro (che espressione gggiovane) non siamo riusciti a non pagare...appena arrivati al campeggio siamo stati identificati e costretti a pagare la quota per la notte. Cio ha comportato una non-levataccia. Svegliati con calma ci siamo diretti alle Edith Falls, delle stupende e gelide cascate a circa un'ora di cammino dal campo base.


Musicomane, Daniele, Anja, Michela


Effettivamente non ci ho ancora parlato di Anja. E' la nuova compagna di viaggio di Daniele, rimorchiata a Kununurra. Socievole e ottima studentessa: ormai utilizza le bestemmie italiane in maniera molto creativa. Starà con noi fino a Darwin.

Giornata caldissima, il bagno è stato decisamente ristoratore. E poi per la prima volta sono stato sotto una cascata. Mi ero sempre chiesto cosa ci fosse dietro dietro l'acqua, tipo una grotta o un nascondoglio segreto. Effettivamente c'era una piccola cavità cui aggrapparsi per non farsi trascinare dalla corrente.

Prima un favoloso e freddo massaggio alla schiena.
Poi distendersi sulle lisce e roventi rocce per asciugarsi.
Stupendo.


Lasciamo il parco Nitmiluk in direzione Litchfiel Park, sulla strada per Darwin. Dovremmo fermarci a metà strada, sono troppi i km da coprire e non abbiamo molte ore prima del tramonto. Ci fermiamo in un parcheggio attrezzato di barbeque poco prima dello svincolo per la città di Batchelor ed il Litchfiel Park.

Un parcheggio in mezzo al niente.
Copertura telefonica assente.
Crepuscolo.
E qui facciamo un incontro inaspettato.

giovedì, agosto 16, 2007

Katherine e canguri sballati


Con un titolo ed una foto del genere si potrebbe pensare a chissà cosa. Ma invece, cari i miei maliziosi lettori, Katherine è solo il nome della bella città raggiunta dopo 450km di strada noiosa, attraversando il confine tra Western Australia e Northen Territory.
La città è proprio bellina, ci sono moltissimi aborigeni e le poiane volteggiano nel cielo limpido come i piccioni fan lo stesso nel grigiore milanese.

La nostra meta è Darwin, parecchi km più a nord. La raggiungeremo in più tappe, passando per il Litchfield National Park. Decidiamo di fermarci a Katherine un paio di giorni.

Il primo giorno scorre tranquillo: facciamo la spesa, giriamo per la città, nuotiamo nelle acque termali delle Katherine Springs dove diamo sfoggio della nostra italica blasfemia, divertendoci non poco. Dobbiamo campeggiare e ci dirigiamo alla volta delle Katherine Gorge (Nitmiluk Park), dove troviamo un comodo ed accogliente campeggio. Arriviamo alle 18, la reception è chiusa...quindi non si paga. La serata scorre tranquilla e placida. Soprattutto quando vediamo comparire dei wallabies in cerca di cibo. Noi stavamo cenando...

non dare da mangiare alla fauna selvatica


La cosa bella di essere tornato a viaggiare è che ogni giorno si ride. Nel corso della serata ho riso tantissimo. Protagonisti:

Musicomane.
Il marsupiale immortalato nella foto.
Una sigaretta truccata.

I dettagli solo per chi me li chiede via mail.

Al mattino ci alziamo prestissimo per non pagare la notte ed evitare i controlli della gestapo, che sarebbero passati alle 7:45. Si va alle gorge, per una mattinata passata a pagaiare in canoa sul Katherine river.


Lasciate le gorge passiamo da uno dei più famosi negozi di didjeridoo d'Australia, dove il buon Gio acquisterà uno strumento ed il sottoscritto invece prenderà un dipinto aborigeno su tela.

didjegidoos

Il tramonto arriva, e noi raggiungiamo il campeggio di Edith Falls.

lunedì, agosto 06, 2007

Kununurra

Sosta forzata a Kununurra. Sosta piacevole però! La piccolissima città è molto curata, tranquilla, con tanto verde, tanti coccodrilli, gente cordiale e clima favoloso. Al solo pensiero di fermarsi in una città come, che so, Halls Creek, mi vengono i brividi.

Con Forrest trainato troviamo un caravan park a 10$ al giorno a cranio. Economico e con tanto di piscina. Ci rilassiamo dopo giorni di nomadismo selvaggio. Abbiamo appuntamento con il meccanico lunedì mattino (alle 7, 'orcozzzzio), sapremo di che morte morire. Quindi sabato sera, si va per locali!
Ci sono 2 (due) locali. Che sono praticamente delle birrerie. Abbastanza tranquille. Scambiamo un po' di piacevoli chiacchere con una delle 2 donne della security, soprannominate per l'occasione "Cate".

Caterina? Catherine? No, Caterpillar.

Probabilmente non c'è nessuno perché sono tutti al rodeo in occasione delle riprese di un film con Nicole Kidman. Evento mondano dell'anno, suppongo.

La domenica è di relax totale e assoluto: piscina, lavaggio panni, pulizia e riorganizzazione valige.

Lunedì mattino siamo dal meccanico e ho più caffeina che globuli rossi. L'aria frizzante aiuta. Lasciamo il van con la notizia che nel caso peggiore (cambio della pompa della benzina) ci vorranno circa 3 giorni di attesa...e un sacco di soldi. Mesti e funesti andiamo in un internet point dal quale sto scrivendo, in attesa di una telefonata da Robert, il meccanico con le mani come un bambino di 3 anni.

Ovvero lunghe 90 centimentri.

E la telefonata è arrivata. Un cavo staccato. 113$ di spesa, come la targa della macchina di Paperino. Forrest è già pronto.


Domani si riparte.

El Questro Adventure

La Gibbs River Road non perdona. Raggiunto il bivio per El Questro e ci rendiamo conto che non possiamo viaggiare a più di 30km/h. Sono in macchina con Daniele, precediamo Forrest. Raggiunto il mini bivio per Amalia Gorge ci rendiamo conto che dietro di noi non ci sono più Gio e Michela. E di fronte a noi c’è un river crossing, dobbiamo attraversare un fiume. Ok, tormiamo indietro e recuperiamo Forrest.

Gio e Michela sono in mezzo alla strada, Forrest è spento con cofano aperto. Merda. E’ morto mentre viaggiava, brutta storia. Decidiamo di trainarlo fino all’imbocco con Amalia Gorge, ci accamperemo lì per la notte per poter cercare di sistemare il mezzo con la luce del giorno. Il fatto che il cartello vicino a noi indichi pericoli come serpenti, coccodrilli e tori, non è proprio rincuorante.

Veniamo svegliati da violenti colpi sul van. E’ mr. Brownpete, ranger capo della zona, che ci dice “questa è proprietà privata, non è possibile campeggiare. E poi non potete lasciare tutta questa merda in giro, la gente che fa le escursioni no può trovare questo spettacolo. E’ incredibile”.

Buongiorno, eh?

Poi vede la fune legata a Forrest e capisce la situazione. Niente multa, ci fa solo pagare il permesso per stare ne El Questro. Poteva vendicarsi: gli era successa una cosa analoga in Italia ed era stato multato 200€.

Forrest è proprio morto. Saltiamo in macchina con Daniele diretti alla fattoria che ha un’officina meccanica per farci dare una mano. Tre attraveramenti di fiume, 8km di sterrato e siam lì. Ci chiedono 85$ l’ora e mentalmente facciamo il gesto dell’ombrello. Ci dano un tubo per cambiarne uno rotto e ci dirigiamo verso Forrest, decidendo però di visitare prima le Zebedee Springs, che sono sulla strada.

E allora capiamo che ne è valsa la pena. Sono fonti di acqua a 32° immersi tra palme, alberi frangipane e stormi di farfalle. Un’ora e mezza in queste condizioni e sembra di essere in paradiso.

Zebedee per gli zebedei


Torniamo al van e dopo pranzo iniziamo a trainarlo verso la Gibbs River: ormai non possiamo pretendere di andare oltre, ci serve un meccanico: chiunque abbia provato a darci una mano non è riuscito nell’intento.Per strada incontriamo anche un 4WD col cofano aperto: ci fermiamo e scopro che alla guida c’è Frank, un aborigeno di 60 anni che avevo già visto su un libro fotografico ad Halls Creek: è un famoso aborigeno che si occupa dei diritti dei suo popolo. Ha lavorato anche 20 anni come mecanico. Purtroppo nessun aiuto...imbocchiamo la Gibbs River Road e salutiamo El Questro.


Gibbs River Road e bivio per El Questro


A conferma che è proprio una giornata sfortunata, troviamo un carro attrezzi con sopra un 4WD, fermo in mezzo alla pista con il cofano aperto. Lo reincontreremo all’area di sosta sull’autostrada dove ci accamperemo per la notte, quando ci chiederà di dargli un’occhiata al mezzo durante le ore successive e dandoci in omaggio un pacco da 6 di birre.

East Kimberley

Viaggiamo in direzione est, verso il confine tra la regione del Kimberley e l’East Kimberley. Tocca a me a guidare: primo tratto di strada nella mia vita in cui guido un mezzo con volante a destra, nella corsia di sinistra. Uhm...per essere sinceri è la prima volta che guido legalmente a sinistra. Mi era già capitato in Italia, durante le mie uscite serali, a tornare a casa e fare le rotonde contromano. Ma questa è un’altra storia, qui posso tranquillamente chiamarmi “Sir” senza incorrere in sanzioni, tipo la distruzione immediata della patente.

Sosta nella cittadina di Halls Creek per i dovuti rifornimenti e qui avviene la prima defezione: Etienne, il ragazzo francese che viaggiava con Daniele, decide di proseguire il viaggio da solo. Vuole visitare il parco nazionale di Purnululu, chiamato che “Bungle Bungle”, famosissimo per le uniche e mastodontiche formazioni rocciose. Purtroppo per noi non possiamo andare: è indispensabile un mezzo 4WD e noleggiarne uno (o prendere un elicottero) è decisamente costoso. Sarà per un’altra volta, è uno spettacolo unico. Lasciamo il cugino d’oltralpe (che ha perso i mondiali...muahahaha) ad un incrocio sotto il sole rovente delle 11 del mattino. Ci sentiamo un po’ in colpa, ma è una scelta sua: aspetterà qualche fuoristrada a cui chiederà un passaggio per i 50km di sterrato che separano la highway dal campo base all’interno di Purnululu.

La nostra direzione è Whyndam, l’altra estremità della già citata Gibbs River Road. Vogliamo addentrarci sullo sterrato per visitare El Questro, una fattoria in attività all’interno di un favoloso parco naturale. Quindi si sale verso nord per Whyndam, rifornimenti e visita al lookout da cui ammirare la confluenza di 5 fiumi verso il mare.



Durante la stagione delle piogge è tutto un impetuoso acquitrino. Sulla via verso la Gibbs River Road troviamo il tempo per fermarci a The Grotto, una piccola gola con una piscina naturale.



Cinquanta km verso sud raggiungiamo il bivio per la Gibbs River Road, destinazione El Questro. Sterrato, terra rossa e corrugations...i mezzi vengono messi a dura prova. E qui iniziano i problemi.

Geiki Gorge

Superiamo il fosso del giorno precedente senza problemi e ci dirigiamo alla volta di Geiki Gorge, un’altra gola del Kimberley. Manca poco alla fine della famigerata Gibbs River Road, almeno per la parte che possiamo fare pur non avendo un 4 ruote motrici. Daniele squarcia la posteriore destra. Io ne approfitto per fare foto.



Come vedete, è un ambiente molto secco...siamo in piena stagione secca, quella che va da aprile a settembre...nei mesi estivi (per questo emisfero, ovviamente), che corrispondono alla stagione delle piogge, si allaga tutto e le strade vengono chiuse.
La strada asfaltata era a 200 metri dal punto della foratura. Ovvio, no?

Geiki Gorge è una gola scavata e percorsa dal fiume Fitzroy. Scarpinata o gita in barca? Propendiamo per la seconda, scucendo 25$ per un tour di un’ora su un barcone lungo il fiume. Proviamo a tirare sul prezzo, utilizzando anche la napoletanità di Michela...ma nulla, niente sconto. Lo zatterone è pieno di persone, l’età media è circa 60 anni. Sono un sacco di soldi...ci viene in mente l’idea imprenditoriale di far saltare qualche parte delle Dolomiti ed aprire una Gorge anche noi.



Finita la gita geriatrica superiamo la cittadina di Fitzroy Crossing e raggiungiamo una piazzola per rifocillarci e passare la notte. Al mattino il panorama di fronte ai miei occhi sarà questo.


Coccodrilli e Canguri

La notte non è che ci sia molto da fare: siamo a letto alle 9, ma ci svegliamo alle 7 del mattino...la strada da fare è davvero tanta. Ridendo e scherzando si macinano circa 300 km al giorno, senza considerare le escursioni per i parchi naturali.

Percorrere la Gibbs River Road in direzione Fitzroy Crossing (unico tratto in cui una Jeep non è indispensabile ma “altamente consigliata”) ci permette di visitare Winjana Gorge, una gola popolata da coccodrilli di acqua dolce e enormi cocorite bianche. Fa caldissimo, e la voglia di farsi un bagno è enorme.



Non è proprio possibile però.




Due ore di escursione sotto il sole. Sono provato, ma contentissimo. C’è solo un bel mal di testa che mi ricorda “Caro Luca, la prossima volta che cambi radicalmente stagione in poche ore, avvisami prima, ok?”.

Lasciato Winjana Gorge, ci dirigiamo verso Tunnel Creek...una grotta scavata da un fiume. Siamo in 5 con sole 2 torce...il terreno è scivoloso e in vari punti traversiamo il fiume con l’acqua alle ginocchia. Ovviamente la mia claustrofobia è contentissima. A tutti e 5 vengono in mente i migliori film horror ambientati nelle grotte...soprattutto quando sentiamo un baritonale mugugnare in lontananza. Era un didjeridoo. Suonato da un folle che se l’era portato fin lì. Scambiamo due chiacchere e veniamo a sapere che ha nel proprio giardino di casa un coccodrillo di acqua dolce. Gente strana.

In marcia di nuovo, aspettiamo il tramonto e ci fermiamo...si iniziano a vedere canguri attraversare la strada...è troppo pericoloso proseguire. Ci accampiamo nei pressi di una pozza che sembra impraticabile.



Il tempo di mettere su l’acqua per la pasta che arriva una jeep rossa. Alla guida Gianluigi (Bombatomica [cit.]), un ragazzo napoletano che, insieme alla sua compagna di viaggio (fanciulla tedesca) passerà la notte con noi. E ci darà una mano se l’indomani avremo problemi ad attraversare il fosso.

Kimberley

Siamo in marcia! Lasciata Broome ci muoviamo in direzione di Derby, nella regione del Kimberley, nord del Western Australia.
La squadra è corsì composta: Musicomane, Gio e Michela con Forrest, il van che fu di Riccardo. Daniele e Etienne sono nella macchina del primo, “Felina”, una ford falcon del ’91.




E’ un bene girare con due auto e un po’ di persone: in caso di guasto e possibili problemi, ci si aiuta a vicenda. E, a quanto pare, capita spesso...ma a Daniele.
La strada da Broome a Derby non presenta notevoli paesaggi. Per qualcuno abituato, ovviamente. Per me, dopo un bel periodo a vedere grattacieli, paesaggi del genere con ampi spazi, rosso predominante e termitai al posto dei palazzi, lasciano senza fiato.
La Lonely Planet dice: “se volete prendere la Gibbs River Road senza un 4 ruote motrici, scordatevelo. Siete dei pazzi. No, davvero...vi attende morte e distruzione, sciagure e calamità”. Sì, è proprio scritto così. La strada in questione è una pista non asfaltata attraverso paesaggi stupendi. Noi cosa facciamo, con 2 mezzi con 2 ruote motrici?

ocio!


Guidiamo per una 50ina di chilometri e ci accampiamo per la notte.

Cambio di scenario

4000km, stesso continente, diverso stato. Le differenze sono abissali.

Sono a Broome, è iniziata la vita da nomade. Il viaggio di arrivo è stato tranquillo, reso difficile solo da un colpo della strega sopraggiunto la notte prima di partire...i preparativi sono stati moooolto lunghi e difficoltosi: il mattino del 26, poche ore prima di prendere l’aereo, ero tentato di disdire per la schiena che era pressoché bloccata. Ma no! Mi sono imbottito di farmaci e via.

Appena uscito dall’aereo, abituato all’aria frizzante di Melbourne, non ho potuto non notare l’umidità sopportabile resa piacevole dal vento. E l’odore del mare. Sono stato accolto da Gio e siamo stati successivamente raggiunti da Daniele, Michela e Momo, la temporanea compagna di viaggio giapponese di Daniele. La donna volante (Momo, ovviamente) è rimasta con noi solo un giorno, giusto per lasciare il posto ad Etienne, biologo parigino che domani, 29 luglio, partirà con noi alla volta di Darwin. Il viaggio durerà circa 10 giorni, percorso asfaltato e sterrato, parecchie soste previste nei parchi naturali e tanta, tanta avventura.




Sono un po’ nervoso, mai fatto un viaggio del genere...mi hanno già avvisato che impazzirò per gradi, al punto che bestemmierò ancor prima che succedano eventi nefasti. L’impatto, ad essere sincero, è meglio di quanto pensassi...pur odiando il campeggio (e la vita da nomade), pensavo mi sarei trovato peggio.
Primo bagno nell’Oceano Indiano...tramonto su Cable Beach...dando da mangiare al mio cervello.