domenica, dicembre 31, 2006

Una gita a...

Tempo assurdo. Il 25 dicembre c'erano 5 gradi...ieri 32. Questo comporta essere svegliati all'alba delle 12:37 (prestissimo) da una telefonata che recita circa "Tra meno di un'ora sono all'ostello, vi vengo a prendere e andiamo al mare. Ci siete?". Cosa avrà risposto Giò , mezzo adormentato, ad una telefonata in inglese?

"Yeah"

Musicomane: "Giò, chi era?"
Giò: "Era Emma"
Musicomane:" E quindi? Che voleva di prima mattina?"
Giò: "Credo abbia detto che ci ciene a prendere tra un po', andiamo al mare?"
Musicomane: "Credi o ne sei sicuro? E' importante. E poi...quando verrebbe?"
Giò: "Cerca di capire, sono sveglio da meno di 3 minuti...son quasi sicuro sarà qui entro un'ora"
Musicomane: "Merda."

Alle 13:30 (maledetta puntualità) ci viene a prendere e, digiuni, andiamo al mare. Prima carichiamo un amico londinese di Emma, poi viaggiamo per un'oretta verso sud. Nel frattempo divoro un miliardo di chicchi d'uva, il mio pranzo di fortuna.
Il risultato di tutte queste peripezie è una stupenda e rilassante giornata al mare...anzi...all'oceano. Sabbia grana grossa, oceano freddo e calmo, cielo sereno, silenzio, sole splendente. Il tutto il 30 di dicembre.

modamare positano


Schiattate d'invidia.

venerdì, dicembre 29, 2006

Giardini botanici

Vacanza forzata, non c'è null'altro da aggiungere. Sto passando i giorni in attesa di trasferimi nella nuova magione, ed inaugurarla con una Festa come si deve. Fino ad allora non posso chiedere il codice fiscale, non avendo una residenza. Quindi non si lavora. Quindi vacanza forzata.
E una volta che hai visto Federation Square, una volta che hai visto lo stadio dove giocano a cricket (!), una volta che hai visto il fiume e la biblioteca...che cosa rimane? L'acquario, lo zoo e i giardini botanici. Per certo i giardini botanici son gratuiti: meta assegnata.
Pomeriggio dedicato alla visita ai suddetti, in compagnia di Giò, Jellah&Stan, Melissa. Ora, Giò sta puntando Melissa, però non ditelo in giro. Jellah e Stan son due fratelli del Belgio e di cognome fanno "Sluts", l'altra è una tizia con tre nazionalità: svizzera, spagnola e australiana.
svacco



metà faccia + melissa


anche il gabbiano è svaccato

Ho messo queste foto perché mi piacevano. Ah, immagino vogliate vedere che cavolo siano 'sti benedetti giardini botanici.
Panorama fico


Lo stato del Victoria ha avviato (millemila anni fa) il progetto di conservare tantissime specie vegetali in questo parco, come se fosse una enorme banca genetica. Persone lungimiranti.
Stasera si esce, spero di riuscire ad ubriacarmi. E' da Bangkok che non mi ubriaco come si deve. Ma oggi è venerdì sera. E mi han promesso concerto + free drinks. Che sia la volta buona?

domenica, dicembre 24, 2006

Vigilia notturna

Acciderbolina, è la vigilia di natale!
Pofferbacco, la città è spettrale! Già. Solitamente la domenica, qui, è abbastanza angosciante: per strada c'è veramente pochissima gente. Se si somma il fatto che è la vigilia di natale e il tempo non è dei più clementi, per strada non si incrocia anima viva. Anche gli orientali festeggiano? Mah.
Stranamente, però, i locali sono aperti. E c'è pure gente dentro. Dopo aver cenato, abbiamo girovagato un po' per le strade del quartiere, inappando in un locale da cui proveniva musica molto incazzata. Siamo entrati, e ci siam goduti l'ultima di 4 band metal hard core. E' veramente un altro pianeta: locale scrausissimo, gente (20 persone) incazzata, un terminale bancomat a fianco al bancone, cantante della band che urla e strappa gli addobbi natalizi, tastierista tranquillissimo. I tastieristi son sempre le persone più tranquille del mondo, potresti versar loro dello zucchero nel serbatoio della macchina e non farebbero una piega (anche perché non sono in moto! Ahahahah che simpatia).
Il cantante è sotto. Giuro.

In questo locale hanno iniziato la loro carriera i Jet, i Wolfmother e gli Ac/Dc. Concerto finito, siamo usciti e dopo 50 metri un altro locale, stavolta pieno di gente. Ingresso libero, consumazione non obbligatoria, musica latino americana dal vivo, band di 13 elementi, 2 ore e mezza di concerto, livello musicale altissimo. Già, proprio come a Milano.
bossa nova

E' questo il bello: hai millemila locali che offrono una enorme scelta musicale. Anche alla vigilia di natale. Che figata.

sabato, dicembre 23, 2006

Nuntio magnum gaudium, habemus domum

Dal 30 novembre non passo più di 6 giorni nella stessa stanza.
Lasciato oggi l'ostello "Pint on Punt"...atmosfera cordiale e familiare, con un nutrito gruppo di personaggi stranissimi. Che poi è un po' la costante di questa città. Difficile trovarne uno "sano". Ma mi sa tanto che devo cambiare i miei parametri...alla fine, in questa metropoli, quello non sano sono io.
In extremis abbiamo risolto i problemi di alloggio. Nuntio gaudium, habemus domum. Abbiamo trovato un bilocale in un quartiere residenziale di Melbourne...avete presente le classiche vie silenziose, tutte villette e casette basse, giardino e vicini che sorridono? Ecco, proprio così. I costi, lì, sono proibitivi. Infatti la nostra casetta è una unità di una casa trifamiliare, senza giardino. E alla fine, per un 2 locali più soggiorno, bagno e cucina, spendiamo 910 dollarozzi al mese (539 euro). Qundi, a testa, 455 dollari...spese escluse.
Facciamo i conti della serva. Metti caso di spendere 45 dollari al mese di luce - acqua - gas - internet. Son 500 dollari al mese. Un cameriere sottopagato prende circa 12 dollari l'ora. Sono 96 dollari al giorno. Ok, vi siete rotti i coglioni di leggere i conti della serva. Una casa come la nostra, se fai il cameriere sottopagato, la paghi con 6 giorni di lavoro. E ti avanza pure qualcosa per bere una birra alla faccia degli stipendi in Italia.
Ci trasferiamo nella nuova casa il 3 gennaio, abbiamo firmato il contratto subentrando ad un precendente affituario inglese. Il nostro contratto scade il 6 marzo, abbiamo già pagato la caparra e pagheremo subito i mesi di affitto che mancano alla scadenza: non avendo (ancora) un conto corrente operativo, il proprietario (che qui si dice landlord, molto epico) ha preferito tutelasi per tempo. La casa è già ammobiliata, regalo del precedente inquilino.
E nel frattempo, dove stiamo? In un altro ostello! Abbiamo trovato in extremis rebus una doppia in un ostello vicino una zona molto figa di Melb, piena di locali con musica dal vivo (e solo questo meriterebbe un post a parte). Una doppia con letto a castello, tappeti, frigobar, tavolo, televisore, specchio e armadio a 130 dollari alla settimana (77 euro). Una reggia. E poi il proprietario dell'ostello è una delle persone più fulminate della terra. Ieri ci ha dato il biglietto da visita. Profumava di erbetta...quella per fare le sigarette truccate.
Vi lascio con un paio di foto...che non devono mancare quasi mai. Ieri pomeriggio giornata uggiosa e ventosa (che novità)...armato di felpa e macchina fotografica sono andato su un molo, per godermi il profumo del mare e mirare l'orizzonte. Dalla spiaggia la vista era questa:
La quiete prima della tempesta

Dal molo che vedete lì in fondo, invece, la vista era questa:

Just in time...il tempo di arrivare a casa e sturm und drang.

giovedì, dicembre 21, 2006

Grazie Dipa

mercoledì, dicembre 20, 2006

Pint on Punt

Tra le foto che ho fatto in Thailandia, non potevo non mettere sul blog questa...
povero Dumbo

dopo lo zampirone per zanzare tropicali, anche lo zampirone per elefanti. Te pensa...se lì in sala e ti stai godendo il dopopranzo spensierato, con la finestra aperta. Se irrompe un elefante, direi che è fastidioso. Ah, questi thailandesi dalle mille risorse... Sarà uno zampirone all'estratto di topo?
Torniamo a cose più serie. Ecco l'ostello dove alloggiamo: come vi scrivevo qualche post più sotto, al piano terra c'è un pub irlandese fichissimo (e, a quanto pare, molto famoso a Melbourne), con tantissimi tipi di birre...sopra al pub le camere dell'ostello.

Lì vicino passano i tram, in 25 minuti sei in centro centro, e ti becchi questo spettacolo:

Oppure quest'altro (foto fatta il 13 dicembre...schiattate nuovamente d'invidia)

Ti rompi le scatole di grattacieli e vita frenetica? Basta prendere un altro tram, e in venti minuti sei qui, a rilassarti e pensare un po' a dove cazzo ti trovi, a quanto è fredda l'acqua dell'oceano (il mio primo oceano!), a quanto vento tira e quanto ti manchino le persone care.

martedì, dicembre 19, 2006

Rebus

Per i maschietti che chiedono sempre la stessa cosa, ecco un enigma esplicativo:



O così (60%),



o così (40%).



Non c'è via di mezzo.

sabato, dicembre 16, 2006

Familiarizzando

Melbourne...una metropoli di tre milioni di abitanti...città che fai fatica a definire tale, sembra più un enorme paesone. Estesa su una superficie molto vasta, ha il centro, la city, piena di stupendi grattacieli. Moderna, viva, pseudofrenetica ma ordinata.
Basta uscire un attimo dalla zona in questione e trovi solo case basse, piccole villette, mai palazzi più alti dei 3 piani, se non in rari casi. Basta uscire un attimo dalla zona sopra citata e senti il silenzio. Sei in tram, su un’arteria cittadina di 4 corsie, il plausibile equivalente di corso Sempione, si aprono le porte e senti gli uccellini.
Il nostro ostello si trova in zona 1. Ovviamente ho scelto un ostello situato SOPRA un pub irlandese. Colazione nel pub (con alcolizzati che già alle 830 bevono birra) e volendo anche cena nel pub, al costo di 7 dollari (4 euro). Birra media alla spina a 3 euro.
La zona 1, il centro, quello che a Milano corrisponde alla cerchia dei bastioni, qui ha un diametro di 25 chilometri. Per fortuna i tram e il servizio di trasporti pubblico funzionano bene.
Tre cose non mancano in questa città:
• Le mosche
• La gentilezza
• Il vento
Partiamo dalla prime. Dev’esserci un enorme letamaio alle porte della metropoli. Mosche fastidiose che appena ti fermi ti si piazzano in faccia. Credo sia nato qui il detto “avere la mosca al naso”. E forse nel quartiere italiano, Lygon Street, è nato il detto “avere la mosca nella sambuca”.
La gentilezza della gente è disarmante. Davvero. Basta tirare fuori una cartina (...che la gente tira fuori il fumo! Ahahaha che simpatia) che la gente ti chiede se c’è qualche problema, se può esserti d’aiuto, se hai bisogno di indicazioni. Non ti guardano male se chiedi di parlare un po’ più lentamente per capire meglio.
Tira sempre un vento del’osti. Ma tanto! A me il vento piace...il problema è che se c’è il sole ti accorgi relativamente di quanto sia fredda l’aria che tira. Se ti sposti un una zona d’ombra tremi dal freddo. Qui sta iniziando l’estate...ma l’aria arriva dal polo sud, ed è veramente freddissima. Però il cielo è sempre azzurro! Lo so, cari milanesi...avete dimenticato il colore del cielo: in inverno è coperto, in estate è bianco. Qui è turchese. Una figata. Le nuvole vanno e vengono, anche se più che altro vanno.
Ultimo accenno alla burocrazia. Avevamo bisogno di una connessione gratuita ad internet. Siamo andati in biblioteca, consegnato il passaporto, ed in 5 minuti eravamo utenti iscritti alla biblioteca di Melbourne. Direi ottimo.
Dovevamo registrarci all’ufficio immigrazione. In 7 minuti, coda compresa, abbiamo fatto tutto. Tutti i nostri dati erano già a terminale. Siamo andati allo sportello, abbiamo consegnato i passaporti e ci hanno applicato il visto, un bell’adesivone in una pagina interna del passaporto.
Stiamo cercando casa, serve un conto corrente australiano. In 10 minuti, coda compresa, abbiamo fatto tutto. Tutto.
Luca: “Buongiorno, siamo dei working holiday makers, dovremmo aprire un account qui”.
Impiegata: “Mi servono i vostri passaporti...voi volete la VISA, giusto?”
Luca: “Sì, quella che costa 6 dollari al mese con operazioni illimitate”
Impiegata: “Perfetto. Tra 4 giorni lavorativi potete venire a ritirarla e caricarci sopra i soldi. Non mi servono firme, né depositi iniziali, né spese di apertura o chiusura”.
Già, proprio come in Italia.

venerdì, dicembre 15, 2006

Last night in Bangkok

Volo ChiangMai – Bangkok ed eccoci qui. Avete sicuramente presente il traffico. Ora, prendete Milano. Alle 18. In un giorno di diluvio. Con lo sciopero dei mezzi e un’adesione dell’80-85%. Voi vi trovate in piazzale Loreto angolo via Costa. E i semafori non vanno. Ecco, a Bangkok il traffico è SEMPRE così (tranne la domenica, quando per fortuna c’è meno gente e i tassisti che ti portano in aeroporto toccano tranquillamente i 140, con tanto di record su pista e tachicardia del sottoscritto). Soddisfatti? Non credo. Siete sempre in piazzale Loreto...stessa ora...stesse condizioni. Accendetevi un sigaro ed inspirate come se fosse una sigaretta normale. Respirate a pieni polmoni. Bello, eh? Nulla in confronto alla mefitica aria di questa città.
Per motivi che non sto a spiegarvi ora, ieri abbiamo passato 2 ore e mezza a bordo di un tuk-tuk. Uhm...come descrivere l’esperienza? Direi...pittoresca.
Un frontale? Sì, grazie!

Due ore e mezza nel traffico, con questo folle che guidava spesso contromano e il mio tumore ai polmoni che iniziava a pesare più di me. Due ore e mezza a cercare il nostro hotel. Bangkok ha 13 milioni di abitanti. E’ davvero grande. Ed il tuktuk driver non la conosce tutta. Anzi, non la conosce molto bene. Inoltre, è analfabeta, e non sa leggere la cartina dove gli indichiamo dove si trova il nostro hotel. Assurdo, la cartina ci serve non per orientarci ma per orientare.
Il nostro hotel è bello, ma in periferia. Un bel palazzone di 11 piani, piscina e fitness center...a fianco a baracche, acquitrini verde petrolio e bancarelle con frattaglie. Per mangiare non c’è molta scelta: dobbiamo andare sullo stradone (sempre intasato ed assordante) e recarci dal nostro ristorante di fiducia: Gennato ‘U Vibrione.
Ciò che non uccide ingrassa

Ciò che non uccide ingrassa. Sono ancora vivo ed in salute. Ho passato le 2 ultime serate in camera d’albergo...siamo troppo in periferia per raggiungere, a basso costo, zone interessanti da vedere. Ma il problema principale è che ‘sto cazzo di hotel 4 stelle non lo conosce nessuno, rischiamo di aver dei problemi ad illustrare ai tassisti la strada. Ci riposiamo in vista della partenza per Melbourne.
Ci risentiamo da lì, un abbraccio a tutti i lettori.
Sunset




ps: sono a Melbourne, sto vampirizzando una wireless in strada. Muahahaha!!!

martedì, dicembre 12, 2006

Melbourne

Sono a Melbourne. Vivo. Tempo ventilato, con aria gelida e sole ustionante. Sto bene, ma non riesco a comunicare decentemente con l'Italia. Appena ho casa, lavoro e connessione ad internet ne riparliamo. Per ora si burocratizza: visto, richiesta del numero di tassazione (tipo codice fiscale), ricerca dell'alloggio...
Ad maiora!

domenica, dicembre 10, 2006

Last night in ChiangMai


Due giorni a Bangkok, due giorni prima di partire per Melbourne. Due giorni infernali, direi: smog, traffico e caldo soffocante. Non è esattamente una bella città per vivere. Andiamo con ordine, in questo post vi racconto dell’ultima sera a ChiangMai.
Ci eravamo lasciati con un probabile salto al karaoke dopo una cena con intrattenimenti etnici. La cena è stata una cagata pazzesca: ero in un salone su una palafitta, seduto per terra. Classico cibo thai, molto piccante e molto saporito. Troppo piccante, direi. Il problema è che al centro del salone c’era un palco. Su di esso dei suonatori di strumenti (credo) tipici della zona, che non è proprio piccola...mi sto riferendo all’intero sudest asiatico. Perdonate il mio pressappochismo. Ogni tanto arrivavano delle ballerine carine e quasi fiche, vestite in abiti etnici. E cominciava la pantomima ad uso prettamente turistico. Poi, come se fosse un matrimonio, il tutto è degenerato. Ci mancavano solo le cravatte degli sciuri attorno alla fronte.
A E I O U IPSILON

Niete karaoke, per la tristezza di alcuni lettori. Però mi sono informato, chiedendo dettagli alla nostra guida. Cos’è il karaoke? Uhm...dovrei aprire il capitolo sul turismo sessuale. A ChiangMai i karaoke sono dei locali dove i clienti bevono, chiaccherano con fanciulle compiacenti, offrono loro da bere e se sono simpatici possono portarle via. La dinamica è la seguente. Fuori dal locale, solitamente molto piccolo, c’è uno stuolo di belle fanciulle maggiorenni che adescano i passanti, solitamente turisti. Li invitano a sedersi e consumare: per ogni consumazione che il cliente ordina, all’intrattenitrice va il 40% dell’importo. Poi bevono, chiaccherano e, se alla thai il tipo piace, acconsente ad essere portata via. Il tipo paga al locale le consumazioni più una tariffa di circa 20 euro per “liberare” la famciulla e se la porta un po’ dove vuole lui. Successivamente pagherà anche lei, con cifre che si aggirano sui 15 – 20 euro per tutta la notte. Non è una cosa legale, la prostituzione. Solo che tra intrattenitrice e locale non c’è alcun rapporto se non quello legato alle consumazioni. E tra cliente e ragazza è una trattativa privata in camera d’albergo (o dove pare a loro). Sono locali molto gettonati dai giapponesi.
Niente foto, mi spiace!

venerdì, dicembre 08, 2006

Welcome to the jungle


Secondo giorno a Chiangmai. Mattinata in giro con la guida, visita al centro addestramento elefanti. Sulle prime sembrava una cosa carina, hanno fatto il bagnetto...
l'ora del bagnetto

poi la mia sensazione è stata un po’ agrodolce. Nel senso...un elefante, per vivere, deve mangiare 100kg di foglie al giorno. Se non c’è lavoro nei campi, l’elefante non mangia e muore di fame. Per animali che, se muoiono giovani, schiattano a 95 anni, non è una bella prospettiva. Al che si guadagnano da vivere con beceri spettacoli che mandano in giubilo il pubblico e facendoli fare giri nella giungla al prezzo di 12 euro l’ora. Per certi aspetti è giusto così...per altri mi fa veramente schifo. Vabbé, contenti loro...
giappo felici: oooooh! aaaaaaah!

Non avendo voglia di fotografare gli elefanti che giocavano a calcio o che dipingevano con la proboscide, ho preferito fotografarli in maniera indiretta.


Ho deciso: voglio un elefante. E’ docile, intelligente, tenero, puzzolente. Problemi di autonomia ma non di parcheggio: non c’è posto? Sulle macchine c’è sempre posto.
Pranzo in un ristorante immerso nell’Eden (non metto la foto perché poi son troppe e voialtri mi schiattate d’invidia) e gitarella nella fabbrica di orchidee. All’interno c’era anche un’area d’allevamento farfalle. Niente da fare, non si facevano fotografare. Vanitose del cazzo. Al che mi sono incazzato e ho reagito.
colpirne una per educarne cento

Stranamento dopo erano più collaborative.
Altra visita ad un tempio in città. Comincio ad averne visti più di un monaco medio. Mi ci vedete come lui?

Tra un po’ si va a cena...è previsto uno spettacolo d’intrattenimento. Se sarà tipo teatro tradizionale giapponese, l’alcool sarà mio caro amico. Poi si va al karaoke!

Mai dire ChiangMai

Ripartiamo dall’aeroporto di Sukothai. L’aeroporto più bello del mondo. Sfido chiunque a trovarne uno più bello.


Arriviamo a Sukothai, seconda città della Thailandia. Tre milioni di abitanti, pochissime case superiori ai 2 piani...sembra d’essere in un paese della Bassa...solo con le palme. Le zanzare ci sono comunque. Tranquillità imperante e una città universitaria ENORME, con gli studenti (e le studentesse) in divisa, come nei cartoni animati.
Al mattino giretto per il tempio della città su in montagna. Avrà fatto freddo? Certo! 33° gradi di fisso! Gita istruttiva alla fabbrica di giada. Tantissima gente di giallo vestita...mi verrà l’ittero.

Il nostro nuovo autista ha la guida sportiva, ma è osservando la plancia di comando del mezzo che notiamo qualche piccolo particolare che ce lo fa sembrare lo stereotipo del tamarro locale.

L’hotel che ci ospita è un bel 4 stelle, ma di quelli veramente fichi. Vi metto una foto della struttura, giusto per fare lo sborone. Anzi, faccio lo sboronissimo: a cena c’è buffet di sushi. Shiattate d’invidia parte 2.
sobrio

Come possono divertirsi 2 idioti in una camera d’albergo? Sfasciandola? Non solo. Il nostro bagno, non avendo la finestra, dovrebbe avere un aspiratore per l’aria. Solo che dietro la grata non c’è l’aspiratore, ma un condotto che comunica con il bagno del piano di sopra. Ora, cosa succede se, per caso, Musicomane va in bagno per fare pipì e sente una coppia thai che fa il bagno nella vasca del piano di sopra? Nulla? Sbagliato. E cosa fa Musicomane se, per puro caso, la medesima coppia pare stia avendo un amplesso? Nulla? Siete lontani dalla verità. Musicomane chiama il suo compagno di stanza e, resolo partecipe dell’evento, attua il seguente piano diabolico: utilizzando ottimi artifici sonori, esegue una perfetta simulazione di attacco diarroico. Proprio quando è quasi quel momento. Con tanto di pernacchie ascellari (da parte mia) e balla di carta igienica bagnata tirata nel water (da parte di Gio).
Siamo 2 emeriti stronzi.

Secondo giorno a Sukhothai

La giornata prevede un po’ di escursioni, ma non posso non menzionare che, mentre voialtri patite il freddo, io me ne sto in pantaloni corti e maglietta, 33° ventilato.
Relax, caldo, posti stupendi, ottimo cibo, compagnia piacevolissima, gente disponibile.
italiani!




Poi, dopo il pranzo in un ristorante veramente fico (andate sul blog di Gio), circondati da scoiattoli, mini pavoni e inglesi ubriachi, ci siam diretti alla volta di una città di cui non ricordo il nome, ma vi assicuro che se mi vien voglia lo cerco sulla cartina e lo scrivo.
chi c'è nello specchietto?


Perché son tutti vestiti di giallo? Perché oggi è il 60esimo compleanno del re, persona stimata e venerata dalla popolazione. Secondo la religione buddista, ad ogni giorno è associato un colore. Il compleanno del re cade di martedì, che è associato al colore giallo. Piccola curiosità: tutti i proventi derivati dalla vendita di magliette ed altri ammenicoli gialli legati al compleanno del re, andranno direttamente al sovrano e verranno utilizzate per la costruzione di scuole, templi, infrastrutture...
Proprio come in Italia.

Relax

Programma della serata:

• Rientro dal tour alle 18
• Doccia e capelli asciugati all’aperto (32 gradi)
• Cena luculliana alle 1930, a bordo piscina.
• Relax nella hall dell’albergo alle 2030
• Ore 21: due massaggiatrici direttamente in camera
• Ore 23: fine massaggio
• Birra in camera (1 euro l’una)
• Ore 24: nanna. Ci addormentiamo con i grilli, verremo svegliati dagli uccellini.

Schiattate d’invidia.

Arrivo a Sukhothai

Che gioia e che giubilo quando, scesi dalla navetta aeroportuale, scopriamo che il nostro aereo è un pullman con le ali. Fantastico, ci sarà da divertirsi alla prima turbolenza. Nel viaggio si ride e si scherza, soprattutto perché Gio, pur avendo il posto lato corridoio, è parecchio costretto dai sedili dimensione tailandese (alti in media 1/3 meno di lui)
winnebago

Dopo un’ora scarsa di volo, ci prepariamo all’atterraggio nell’aereoporto di Sukhothai, città nel centro della Thailandia.
campi e giungla

Gio: Certo che voliamo basso...
Luca: Già...stiamo sfiorando le cime degli alberi.
Gio: Guarda, vedo distintamente le persone...
Luca: Effettivamente mi sembra strano che ci siano dei contadini vicino ad un aeroporto...che peraltro non vedo
Gio: Come?
Luca: Stiamo per atterrare e non si vede la pista
Gio: Eh???
Luca: Cazzo! E’ tutto sterrato qui sotto!
Gio: Ma che dici???
Luca: Giuro! Stiamo per toccare terra e non c’è la pista sotto di noi!!!
Gio: Ohmmmerda!

Un paio di secondi prima di toccare terra, compare la pista in asfalto sotto di noi ed atterriamo. Quello che succede dopo è qualcosa di mirabolante.
Il pullman con le ali arriva a fine pista.
Fa un’inversione ad U.
Torna indietro ad inizio pista.
Parcheggia a lisca di pesce.
Spegne i motori.
“Chi deve proseguire per Chiang Mai rimanga seduto, gli altri scendano”
Scendiamo e saliamo sulla navetta per l’aeroporto. Questa.
bus navetta

Luca: Scusa, ma dov’è l’aeroporto?
Gio: Boh, non è da quel lato?
Luca: Cioè...una pista d’atterraggio in mezzo al nulla e alla vegetazione lussureggiante?
Gio: Effettivamente...ma dove siamo capitati???

Poi la navetta prende una via laterale. E compare l’aeroporto.
aeroporto Sukhothai

Già. Quel complesso di casupole E’ l’aeroporto. Entriamo, qualche tavolo in legno, e poi quello che dovrebbe essere l’equivalente del baggage claim, il nastro trasportatore della consegna bagagli.
basito al baggage claim

Un signore con un cartello “Mr. Luca Velluto Giovanni” ci attende nella capanna chiamata aeroporto. Tempo mezz’ora e siamo in albergo. Circondati da profumi fantastici, uccellini che cinguettano e silenzio assordante. Crolliamo come bimbi nel letti per svegliarci dopo un’ora e mezza, in tempo per il pranzo. Dopo pranzo, la gita per i templi. La nostra guida parla italiano e scopriamo con somma gioia che i 5 giorni di tour saranno tutti solo per noi, con un autista che ci scarrozzerà per la regione. Bava alla bocca. Noi, non l’autista.
Volete un esempio dell’ambiente che ci circonda? Tié.
fiori di loto e pagoda: come Parco Sempione

Giro per i templi...sono stupendi.
templi

Torniamo a casa stanchi, domani sveglia alle 8...tutto il giorno in giro per l’entroterra.

lunedì, dicembre 04, 2006

Occhiaia Rulez

Basta. Davvero. Non posso violentare così tanto il mio corpo. E' come se stessi vivendo una lunga giornata di 4 giorni fusi assieme. Ennesima notte da 3 ore di sonno...sono in aereoporto a Bangkok (viva la wireless free), in attesa dell'imbarco per Sukhotai - Chiang Mai: tour di 5 giorni tutto incluso. Lo so, è una virata verso un atteggiamento borghese. Lo ammetto candidamente.
Perché mai sto violentando il mio corpo? Perché mangio ad orari impenabili, dormo meno di quando ero sotto tesi e partirò dalla Thailandia (destinazione Melbourne) con un nuovo compagno di viaggio: mr. tumore ai polmoni. Il gesso di giò è diventato nero. Non voglio immaginare come sono asfaltate le mie vie. Respiratorie.
Qui si mangia in ristoranti e baracchini con frattaglie crude, a volte cotte. Un esempio? Eccolo!
Novelle cuisine

Papà, tranquillo. Non mangio dai baracchini. Bon, vi lascio con un'altra fotina...contrasti architettonici. Nel fiume che vedete i bambini facevano pipì e poi ci si tuffavano. Il colore del fiume è verde petrolio.
Case popolari e grattacieli